Anassagora visse in un periodo di grande fermento culturale e intellettuale in Grecia, in particolare ad Atene, dove la filosofia iniziava a prendere forma come disciplina autonoma. Nato a Clazomene, una città ionica sulla costa dell'Asia Minore, si trasferì ad Atene intorno al 480 a.C., dove divenne un influente filosofo. Atene, durante questo periodo, stava vivendo una trasformazione culturale e politica significativa, grazie a figure come Pericle, che promuovevano l'arte, la filosofia e la democrazia. Anassagora fu un pioniere nell'introduzione della filosofia ad Atene e divenne noto per la sua audacia intellettuale. Fu amico e consigliere di Pericle, ma le sue idee radicali lo portarono ad essere accusato di empietà, costringendolo all'esilio. Le sue influenze filosofiche derivano dai precedenti filosofi ionici come Talete, Anassimandro e Anassimene, ma egli sviluppò idee molto originali che segnarono una svolta significativa nel pensiero greco.
Anassagora è famoso per aver introdotto il concetto di Nous (Intelletto) come principio ordinatore dell'universo. A differenza dei filosofi precedenti, che avevano cercato un principio materiale unico (arché), come l'acqua o l'apeiron, per spiegare l'origine del mondo, Anassagora propose un principio immateriale e intelligente. Per Anassagora, il Nous è una forza cosmica separata e autonoma, infinita e onnisciente. Egli descrive il Nous come puro, senza mescolanza con la materia, capace di penetrare e comprendere tutte le cose. È il principio che introduce l'ordine nel caos primordiale, mettendo in moto l'universo e generando tutte le cose. Il Nous non solo dà inizio al movimento, ma continua a governare e mantenere l'ordine nel cosmo. Questa concezione introduce una visione del mondo in cui la mente o l'intelligenza non è semplicemente un fenomeno emergente, ma una causa primaria e permanente che guida il cosmo.
Anassagora rifiutò la teoria dei quattro elementi di Empedocle (terra, aria, fuoco, acqua) come costituenti fondamentali della realtà. Invece, propose che la materia fosse composta da una serie infinita di particelle chiamate omeomerie. Ogni omeomeria contiene parti di tutte le altre, ma con predominanza di un tipo specifico che determina la natura dell'oggetto. Per Anassagora, la materia è infinitamente divisibile: ogni parte, anche la più piccola, contiene una pluralità di semi (le omeomerie). Questo concetto rappresenta una visione altamente complessa e differenziata della realtà, in cui nulla viene distrutto completamente, ma solo trasformato o rimescolato. A differenza degli atomi di Democrito, che sono indivisibili e omogenei, le omeomerie di Anassagora sono divisibili e contengono una varietà di sostanze. Questa visione permette una spiegazione della diversità nel mondo senza ricorrere alla nascita o alla distruzione di elementi fondamentali.
Anassagora descrive l'origine del cosmo come un caos primordiale in cui tutte le cose erano mescolate. Questo stato iniziale di mescolanza totale viene interrotto dall'azione del Nous, che avvia un processo di separazione e organizzazione, creando il mondo ordinato che conosciamo. Il Nous causa il movimento iniziale che porta alla separazione delle diverse omeomerie dalle altre, dando luogo alla formazione di oggetti distinti come le stelle, i pianeti e tutte le altre cose nel cosmo. Questo processo non è caotico, ma è guidato da un'intelligenza ordinatrice che assicura un risultato armonioso. Anassagora introduce l'idea che l'ordine nell'universo non sia casuale ma il risultato di un'intelligenza deliberata. Questo lo differenzia dai filosofi materialisti come Democrito e lo avvicina, in un certo senso, alle teorie teleologiche che verranno sviluppate in seguito da Platone e Aristotele.
Anassagora fu uno dei primi filosofi a proporre spiegazioni naturalistiche per fenomeni come le eclissi, le meteoriti e la formazione delle stelle. Contrariamente alle spiegazioni mitologiche, egli cercava di comprendere questi eventi attraverso leggi naturali e l'azione del Nous. Anassagora propose che la terra fosse piatta e galleggiasse nell'aria grazie al potere del Nous. Anche se questa concezione può sembrare arcaica, rappresenta uno sforzo pionieristico di comprendere la natura attraverso la ragione piuttosto che attraverso il mito.
Anassagora si confronta con il problema dell'essere e del divenire, sollevato da Parmenide. Mentre Parmenide sosteneva che il divenire è illusorio, Anassagora lo integra nella sua filosofia attraverso l'idea che ogni cosa contiene parte di ogni altra cosa, e che il cambiamento è solo una riorganizzazione delle omeomerie esistenti. Per Anassagora, la realtà non è statica ma dinamica, guidata da un'intelligenza ordinatrice. Questa visione apre la strada a una comprensione più complessa e stratificata del mondo, in cui la materia e l'intelligenza coesistono e interagiscono costantemente. Il rapporto tra Nous e materia è centrale nella filosofia di Anassagora. Il Nous non è solo la causa del movimento iniziale, ma anche il principio che continua a regolare l'universo. Questo introduce una forma di dualismo in cui mente e materia sono distinte ma interdipendenti.
Anassagora ebbe un'influenza significativa su Platone e Aristotele. Platone lo menziona nel “Fedone”, criticandolo però per non aver sviluppato ulteriormente il concetto di Nous in una direzione teleologica. Aristotele, d'altro canto, riconosce l'importanza del Nous ma lo considera insufficiente per spiegare completamente il movimento e il cambiamento nel cosmo. Le idee di Anassagora sull'intelligenza come principio ordinatore e sulle spiegazioni naturalistiche dei fenomeni cosmici furono precursori di molte teorie scientifiche. Sebbene alcune delle sue idee fossero superate, il suo approccio razionale influenzò profondamente la metodologia scientifica. Il pensiero di Anassagora si inserisce in una tradizione che cerca di spiegare l'universo attraverso principi razionali piuttosto che mitologici. Questo rappresenta un passaggio cruciale nello sviluppo della filosofia occidentale, ponendo le basi