Le Costituzioni Melfitane

Nel 1231, durante la Dieta di Melfi, Federico II di Svevia emana il Liber Augustalis , un corpus complesso di leggi e ordinamenti che regolava i rapporti fra cittadini e pubblici poteri.

Le nuove leggi, note come Costitutiones Melphitanae, entrano in vigore il 1° settembre 1231. Federico II ordina la revisione dei privilegi feudali per limitare gli abusi e il potere della nobiltà.

Le leggi si basano sul diritto romano e sulla tradizione normanna.

Il codice, tradotto anche in greco, è considerato un importante documento legislativo laico del Medioevo e “l'atto di nascita dello stato amministrativo moderno”.

• Combattere la frammentazione dello stato feudale
• Rivendicare per sé ogni prerogativa di potere
• Presentarsi come rappresentante di Dio sulla terra
• Risolvere le discordie e reprimere i comportamenti devianti

• Ampliamento del potere regio
• Giustizia penale affidata al re e ai suoi magistrati
• Divieto di portare armi senza autorizzazione
• Divieto di vendita dei feudi
• Sottomissione degli ecclesiastici ai tribunali comuni
• Divieto per le città di costituirsi in comuni
• Obbligo di pagamento dei tributi regi per tutti i sudditi
• Uguaglianza dei cittadini davanti alla legge
• Abolizione del giudizio di Dio
• Organizzazione della magistratura e degli uffici

• Eliminazione del potere di baroni, clero e città
• Creazione di un'organizzazione burocratica centrale
• Magistrati stipendiati dallo Stato ed eletti annualmente
• Sistema finanziario basato su imposte dirette
• Creazione di un esercito regolare

• Re al vertice, unico legislatore per volontà divina
• Sette grandi ufficiali della Corona (ministri)
• Magna Curia come Suprema Corte di Giustizia
• Parlamento con funzione consultiva

• Unificazione di pesi e misure
• Conio di monete d'oro
• Ricostruzione della flotta
• Incentivazione dell'agricoltura