CONCETTI CHIAVE
TERMINI CHIAVE
Con Ancien Régime (o Antico Regime) .
Nelle aule dei tribunali italiani è possibile leggere la scritta “LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI”. Questa frase compare a partire dal 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione Italiana. Questo principio è fortemente collegato all’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali e sociali.
Una delle prime considerazioni da fare per tentare di capire il periodo dell’Ancien Régime è invece che all’epoca LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI. Certamente questo si può considerare vero anche per periodi precedenti all’Ancien Régime, ma in questo periodo storico è molto forte il contrasto con la cultura emergente del periodo, molto moderna, piena di fermenti di innovazione ed emancipazione: la cultura dell’Illuminismo.
E in effetti quello che capiterà nel 1789 sarà un ribaltamento di questa situazione; i principi dell’Illuminismo prevarranno durante la Rivoluzione Francese e questo fondamentale principio della democrazia, verrà sancito nell’articolo 1 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789, che afferma l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
La maggior parte dei governi in Europa in quel periodo era caratterizzata da governi tipici dell’Ancien Régime, tranne qualche eccezione, come la Repubblica di Venezia (repubblica aristocratica), la Repubblica delle Province Unite (Paesi Bassi) (repubblica federale), la Confederazione Svizzera (cantoni indipendenti, organizzati in una confederazione) e possiamo ancora citare la Polonia-Lituania (Repubblica delle Due Nazioni) (monarchia elettiva).
Ma la grande differenza nel tipo di governo in Europa era rappresentato dal Regno d’Inghilterra. Infatti, sebbene l’Inghilterra rimase comunque una monarchia fino alla fine del periodo dell’Ancien Régime, il potere dei re inglesi era significativamente limitato dal Parlamento già a partire dalla Magna Carta del 1215. Questo processo culminò nella Gloriosa Rivoluzione del 1688, che instaurò una monarchia costituzionale, limitando formalmente il potere del re e conferendo al Parlamento il controllo su importanti questioni, come la tassazione e le leggi.
La massima espressione dell’Ancien Régime è quindi la Francia del 1700, per la precisione il periodo del regno di Luigi XIV che incarna lo spirito di questo periodo: “L’État, c’est moi”, “Lo Stato, sono io”. Anche se non è certo che Luigi XIV abbia realmente pronunciato queste parole, rappresentano nella realtà l’idea di governo che portava avanti.
Lo storico francese Goubert ha scritto:
«L’antico regime è un magma di cose vecchie di secoli e millenni lasciate tutte in vigore.»[1]
e questo può dare l’idea della difficoltà nell’analizzarlo e nel periodizzarlo.
La maggioranza degli storici ritiene che il passaggio dal Medioevo all’Ancien Régime non sia segnato da una frattura netta, ma da una lenta evoluzione avvenuta tra il XIV e il XVII secolo. Si tratta infatti di una evoluzione complessa di cui bisogna considerare una molteplicità di aspetti: - economico: è possibile vedere questa trasformazione come la transizione dal feudalesimo al capitalismo; - sociale: come una crescente contrapposizione fra l’aristocrazia di corte e una nascente borghesia che non ha ancora accesso alle prerogative e privilegi della classe dominante - politico: come l’affermazione della monarchia assoluta che difende le prerogative del clero e dell’aristocrazia.
L’Ancien Régime era caratterizzato da una rigida gerarchia sociale, dove la società era divisa in tre grandi stati o ordini.
Era il gruppo più numeroso, comprendendo circa il 98% della popolazione. Questo stato includeva: - Borghesia: mercanti, banchieri, professionisti (avvocati, medici), e artigiani qualificati. La borghesia accumulava ricchezze e potere economico, ma spesso era esclusa dal potere politico. - Contadini: la stragrande maggioranza della popolazione, che viveva in condizioni di povertà, lavorava la terra, e pagava pesanti tasse e tributi alla nobiltà e al clero. Erano anche soggetti a corvée, ovvero lavori obbligatori senza compenso. - Proletariato urbano: operai e manovali delle città, che vivevano in condizioni precarie, spesso dipendendo dai cambiamenti economici.
Aristocrazia e clero erano al di sopra del resto della popolazione, anche se il Terzo Stato era costituito dalla stragrande maggioranza dei cittadini. I diritti delle persone non erano uguali: legalmente gli ecclesiastici e i nobili detenevano una serie di privilegi che erano negati al resto del popolo.
Il “salto” di classe per i borghesi era rappresentato dall’acquisto di terre e da matrimoni con nobili impoveriti. A volte i titoli nobiliari venivano semplicemente dispensati dai monarchi in cambio di risorse finanziarie.
Gli Stati si riunivano nell’assemblea degli Stati generali e le delibere avvenivano mediante il computo delle votazioni unitarie di ogni singolo Stato (voto per Stato: quindi in totale tre voti, con cui normalmente nobiltà e clero potevano avere la maggioranza a loro favore). La convocazione degli Stati generali, i cui poteri decisionali erano nulli, era a completa discrezione del re, tant’è che in Francia, tra il 1614 e il 1789 gli Stati generali non furono mai convocati.
Considerata tendenzialmente immobile, la società dell’Ancien Régime subì in realtà alcune profonde trasformazioni nel corso del XVIII secolo. La crescita demografica fu lenta, ma ininterrotta, difatti nel XVIII secolo la popolazione europea crebbe del 66%, passando da 118 a 193 milioni di abitanti. In Italia la crescita fu più o meno in linea con le altre nazioni europee, registrando un incremento del 38%, passando dai circa 13 milioni di abitanti del 1700 ai quasi 18 milioni di fine secolo. Le ragioni principali di tale crescita vanno cercate nella riduzione della mortalità e da un incremento della natalità, soprattutto a causa della riduzione delle epidemie che avevano flagellato tutto il Medioevo, delle guerre e delle carestie.
Fino alla rivoluzione industriale, la maggior parte della popolazione era contadina e la proprietà della terra era nelle mani della nobiltà o del clero, poteri che esercitavano forti imposte sulla produzione.
Le conseguenze di questa distribuzione delle ricchezza faceva sì che non si potesse disporre liberamente delle proprietà terriere, bloccando di fatto il libero mercato della terra. Solo i mercanti, investendo le ricchezze accumulate nel commercio, riuscirono a poco a poco ad acquistare vaste aree di terreno, soppiantandosi localmente alla nobiltà tradizionale.
L’Ancien Régime, dal punto di vista economico, era caratterizzato da un sistema agrario dominato da un’élite di proprietari terrieri e da una struttura economica rigida e diseguale, in cui la maggior parte delle risorse e dei profitti erano concentrati nelle mani del clero e della nobiltà, mentre la gran parte della popolazione, soprattutto i contadini, viveva in condizioni di povertà e sottomissione economica.
L’economia dell’Ancien Régime era prevalentemente agricola. La maggior parte della popolazione viveva in aree rurali e lavorava la terra, producendo beni per il consumo locale e per il mercato. - Le terre erano principalmente di proprietà della nobiltà e del clero, che le affittavano ai contadini. Questi ultimi dovevano pagare affitti elevati e varie tasse, comprese quelle sui raccolti, mantenendo così la gran parte della popolazione in uno stato di dipendenza economica. - I contadini dovevano spesso prestare lavoro gratuito alla nobiltà (le corvée), soprattutto per costruzioni o lavori infrastrutturali, il che aggiungeva un ulteriore peso alla loro già precaria condizione economica.
[1] Pierre Goubert, L’ancien règime, Jaca Book, 1999 [1973].
Gian Paolo Romagnani, La società di antico regime (XVI-XVIII secolo). Temi e problemi storiografici, Roma, Carocci, 2010. Sara Durantini, Le donne dell’Ancien Régime: alle origini dell’emancipazione femminile francese, su Corsi e Rincorsi
Liberamente tratto e modificato da Wikipedia, voce “Ancien Régime”
IMMAGINI
Louis XIV of France and his family attributed to Nicolas de Largillière - Formerly attributed to Nicolas de Largillière, Public domain, via Wikimedia Commons
Di Hyacinthe Rigaud - [1], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=103143553
Di M. P. - Questa immagine è resa disponibile dalla biblioteca digitale Gallica con il numero identificativo di btv1b8410972x/f1, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1560258
Di Louis-Charles-Auguste Couder - Joconde database: entry 000PE005448, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6194250