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La Rivoluzione americana – 1776-1781

King George III depicted in a 1781 portrait
PER COMPRENDERE
  • La Rivoluzione Americana (1765-1783) segna il passaggio dal mondo moderno al mondo contemporaneo, ponendo le basi per la diffusione globale di idee democratiche.
  • Rottura con l’Impero Britannico - La rivoluzione rappresentò il distacco delle 13 colonie americane dall’Impero britannico. Questo fu provocato da politiche fiscali oppressive, che le colonie ritenevano ingiuste poiché non avevano rappresentanza nel Parlamento britannico (“No taxation without representation”).
  • Viene scritta la Dichiarazione di Indipendenza (1776) - Con questa dichiarazione venivano proclamati i diritti inalienabili degli individui, come la libertà, l’uguaglianza e il diritto alla ricerca della felicità. Viene sancito che il governo esiste per proteggere i diritti naturali e che, se fallisce, i cittadini hanno il diritto di cambiarlo.
  • Guerra d’Indipendenza (1775-1783) - Con il supporto decisivo di potenze come la Francia, le colonie ottennero la vittoria contro l’esercito britannico.
  • Nascita degli Stati Uniti - La vittoria diede vita alla prima repubblica moderna basata su una Costituzione scritta (1787), che introdusse un governo rappresentativo con divisione dei poteri. Fu un cambiamento radicale nel concetto di sovranità: il potere non proveniva più dal re o dalla tradizione, ma dal popolo.
  • La Rivoluzione Americana fu fortemente influenzata dalle idee dell’Illuminismo europeo, in particolare di John Locke e Montesquieu.
  • Fu un modello per altre rivoluzioni, come quella francese (1789) e i movimenti indipendentisti in America Latina. Diffuse l’idea che i popoli potessero autodeterminarsi e che le monarchie potevano essere rovesciate.
  • Nonostante i suoi principi universali, la Rivoluzione non affrontò pienamente questioni fondamentali come la schiavitù e il trattamento dei nativi americani, che restarono esclusi dalla visione egalitaria.

TERMINI CHIAVE

  • Puritanesimo - Il puritanesimo è una versione radicale del protestantesimo di matrice calvinista. Sorto in Inghilterra intorno al Cinquecento, il movimento dei Puritani ebbe tra i suoi obiettivi quello di eliminare la corruttela della Chiesa Anglicana.
  • Federazione: è uno Stato composto da più entità territoriali (ad esempio Stati o regioni) che condividono un governo centrale, mantenendo una certa autonomia interna ma cedendo sovranità su questioni comuni come difesa, politica estera ed economia. Fu la soluzione scelta dall'America.
  • Confederazione: è un'unione di Stati indipendenti che collaborano su specifici ambiti tramite un accordo, conservando la propria sovranità e autonomia, con un'autorità centrale che ha poteri limitati delegati dagli Stati membri.
  • Guerriglia - La guerriglia è una forma di conflitto armato condotta da piccole formazioni irregolari che effettuano attacchi a sorpresa e imboscate, generalmente contando sull’appoggio della popolazione civile.
  • Emendamento - Il termine deriva dal verbo latino emendare, composto dal prefisso ex e dal sostantivo menda (“errore”). Letteralmente significa quindi “togliere gli errori”. Un emendamento è pertanto una correzione che si effettua, in particolare, su una legge o su un articolo di legge.

La colonizzazione inglese dell’America settentrionale nel Seicento

La colonizzazione dell’America settentrionale da parte inglese iniziò verso la fine del Cinquecento. Questo processo non fu strutturato e diretto, ma il risultato cumulativo dell’iniziativa di singoli individui e di imprese commerciali. Oltre a questi motivi, gli inglesi che emigravano verso l’America per sfuggire a situazioni debitorie, alle forze di polizia o come, nel caso dei Puritani, alle persecuzioni religiose. La prima colonia, chiamata Virginia in onore di Elisabetta I, la regina vergine, fu fondata dal famoso navigatore Walter Raleigh, nel 1584, mentre solo nel 1607 venne fondata la prima città, Jamestown.

Una seconda colonizzazione avvenne per opera dei Puritani. Noto è il viaggio dei Padri Pellegrini, circa un centinaio di puritani, che lasciarono l’Inghilterra a bordo della Mayflower, per fondare la cittadina di New Plymouth nella colonia di Nuova Inghilterra (New England, 1620).

Nel 1667, gli Inglesi sottrassero agli Olandesi Nuova Amsterdam, ribattezzata poi New York. Nel 1732 gli Inglesi fondarono poi la colonia chiamata Georgia. Col tempo si raggiunse il numero di tredici colonie.

L’organizzazione delle colonie alla vigilia della Rivoluzione americana

Un aspetto importante delle colonie inglesi in America settentrionale era la loro lontananza dall’ancient régime. Gli “americani” erano infatti lontani da divisioni cetuali, infatti non esisteva una classe di nobili. Uno spirito imprenditoriale muoveva la maggior parte di essi. Non contavano infatti le origini, ma l’ingegnosità e l’industriosità e la cultura. L’America settentrionale, per la sua vastità e per le sue ricchezze ancora inesplorate, terreno fertile per l’espressione di questa giovane popolazione desiderosa di affermarsi. Possiamo notare però già alcune differenze tra le colonie. Da un lato le colonie settentrionali presentavano una classe borghese molto dinamica, costituita da commercianti, imprenditori navali e piccoli imprenditori agricoli. I latifondisti invece dominavano l’economia del sud. Una grande massa di schiavi provenienti dall’Africa, lavorava nelle piantagioni di tabacco, cotone e canna da zucchero. Queste differenze tra colonie del nord e colonie del sud, già presenti durante la Rivoluzione americana, si riverbereranno poi anche nella successiva Guerra di Secessione.

Il difficile rapporto con la madrepatria

L’Inghilterra vedeva nelle colonie dell’America settentrionale come un forziere a cui attingere nel caso di necessità finanziarie. Prova di ciò furono due gabelle che vennero imposte ai coloni americani:

La Corona inglese aveva bisogno di rifornire le sue casse. Nonostante la Gran Bretagna avesse vinto la Guerra dei Sette Anni, i costi sostenuti per tale guerra erano stati enormi.

L’imposizione di nuove tasse gravò non poco sull’umore dei coloni. Gravò ancor di più quando, in seguito a chiare manifestazioni di malcontento, truppe inglesi furono inviate a sedare una rivolta a Boston. Negli scontri morirono cinque persone e questo evento passò alla storia come il massacro di Boston (1770).

Al di là delle tasse, ciò che più infastidiva i coloni americani era l’assenza di una loro rappresentanza nel parlamento inglese. Il motto dei coloni che protestavano fu “no taxation without rapresentation”, proprio per indicare che non era legittimo richiedere tasse a coloro i quali vedono i loro interessi tutelati.

Il boicottaggio delle merci e il Boston Tea Party

I coloni americani risposero al comportamento intimidatorio della madrepatria con il boicottaggio delle merci. Uno dei ruoli delle colonie era infatti quello di essere un mercato secondario per le merci invendute in Gran Bretagna. Il boicottaggio - a cui si accompagnò un contrabbando diffuso capillarmente - ebbe gravi conseguenze sulla Compagnia delle Indie Occidentali.

L’Inghilterra dovette ricorrere ai ripari ed emanò nel 1773 il Tea Act. Questo provvedimento obbligava le colonie ad acquistare il tè solo e soltanto dalla madrepatria. La risposta dei coloni fu immediata. I Sons of Liberty (Figli della libertà, un noto gruppo di contrabbandieri), guidati da Samuel Adams, travestiti da nativi americani, rovesciarono un intero carico di tè inglese in mare. In risposta a questo evento, la Gran Bretagna impose al porto di Boston l’embargo e mise sotto controllo la vita politica americana.

I Sons of Liberty rovesciano il tè nel porto - Di W.D. Cooper

La Dichiarazione d’Indipendenza

La rescissione formale dei rapporti con l’Inghilterra avvenne nel 1776. In aprile il Congresso continentale invitò ciascuna delle ex colonie a costituire propri governi; successivamente, il 4 luglio, esso approvò la Dichiarazione di indipendenza redatta da Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, in cui

La grande maggioranza degli ex coloni approvò la dichiarazione, ma una minoranza rimase fedele alla Gran Bretagna e prese le armi al suo fianco.

John Trumbull's painting, Declaration of Independence, depicting the five-man drafting committee of the Declaration of Independence presenting their work to the Congress

La bandiera durante la Rivoluzione Americana

Il 1777 fu l’anno in cui sventolò per la prima volta la bandiera americana. Nella bandiera compaiono tredici stelle che rappresentavano le tredici colonie e altrettante strisce. Questa bandiera è anche detta Betsy Ross Flag, poiché la sarta Betsy Ross l’avrebbe disegnata su commissione di George Washington.

U.S. flag from 14 June 1777 to 1 May 1795 using a circular star pattern, known as the “Betsy Ross flag”.

La guerra

La Dichiarazione d’Indipendenza diede inizio ad una vera e propria guerra sul suolo americano tra le truppe inglesi e i coloni indipendentisti. Le forze in campo erano nettamente a favore degli Inglesi. Questi potevano vantare un esercito corposo e disciplinato. I coloni disponevano invece di un esercito di volontari (i cosidetti Minuteman, perchè il loro preavviso per andare in battaglia era di un solo minuto), guidati dall’abile generale George Washington.

Sebbene disponesse di forze inadeguate, Washington adottò la tattica della guerriglia, evitando fatali scontri frontali. Dopo diversi insuccessi e con l’aiuto finanziario francese, gli indipendentisti conobbero la prima vittoria nella battaglia di Saratoga (1777). A partire da questa battaglia per gli Inglesi fu sempre più difficile avere ragione degli americani. La battaglia che segnò la fine dei conflitti e la vittoria indipendentista e la fine della Rivoluzione americana fu quella di Yorktown nel 1781.

Nel 1783, con il Trattato di Versailles, la Gran Bretagna riconobbe l’indipendenza delle tredici colonie. A questo si aggiunsero delle cessioni territoriali, come quella della Florida alla Spagna.

Federazione o confederazione?

Alla fine della Rivoluzione americana, le tredici colonie – che sono diventate durante la guerra Stati autonomi e sovrani – affrontarono il problema di quale organizzazione politica dare alla propria unione. Vi erano due possibili soluzioni: dare vita ad una federazione o ad una confederazione. La prima soluzione era promossa da Alexander Hamilton, James Madison, e gli stessi Washington e Adams. La seconda soluzione annoverava tra le sue schiere il repubblicano Thomas Jefferson.

Inizialmente gli Stati Uniti adottarono un sistema confederale con gli Articoli della Confederazione, ratificati nel 1781. Questo sistema rispecchiava maggiormente il desiderio di mantenere la sovranità degli Stati dopo la rivoluzione contro la Gran Bretagna, evitando un'autorità centrale forte che ricordasse il dominio coloniale.

Tuttavia, la confederazione si rivelò rapidamente inadeguata. La debolezza del governo centrale impediva di risolvere problemi cruciali come:

Queste inefficienze portarono nel 1787, a Filadelfia, alla Convenzione di Filadelfia, dove i delegati dei singoli Stati, riuniti in una Convenzione, ad adottare la Costituzione federale, che sostituì la confederazione con un sistema più equilibrato tra autorità centrale e autonomia statale.

Nello stesso anno i membri della Convenzione scrivono la Costituzione degli Stati Uniti che non diventerà operativa prima del 1789. Dopo accese discussioni. Washington diviene quindi il primo Presidente degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti scelsero la soluzione federale per bilanciare l'esigenza di unità tra gli Stati e la salvaguardia della loro autonomia. Il federalismo offriva un sistema che garantiva un governo centrale forte abbastanza per affrontare questioni comuni, come la difesa e il commercio, senza compromettere i diritti e l'autonomia dei singoli Stati.

In teoria, la confederazione sarebbe stata una scelta più adatta per preservare l'autonomia degli Stati, ma nella pratica si rivelò inefficace.

La Costituzione degli Stati Uniti

Il preambolo

Nel suo preambolo, la Costituzione degli Stati Uniti recita:

We the People of the United States, in Order to form a more perfect Union, establish Justice, insure domestic Tranquility, provide for the common defense, promote the general Welfare, and secure the Blessings of Liberty to ourselves and our Posterity, do ordain and establish this Constitution for the United States of America.

Noi, popolo degli Stati Uniti, allo scopo di creare un’Unione ancora più perfetta, di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità interna, di provvedere alla difesa comune, di promuovere il generale benessere, e di assicurare i doni della libertà per noi stessi e per la posterità, decretiamo e stabiliamo la Costituzione degli Stato Uniti d’America.

La divisione dei poteri

La Costituzione statunitense fa proprio il principio della divisione dei poteri di Montesquieu. Infatti, secondo l’ordinamento costituzionale degli Stati Uniti: - il potere legislativo appartiene al Congresso, diviso tra Camera dei Rappresentati (House of Representatives) e Senato (Senate); - quello esecutivo appartiene al Presidente, coadiuvato da un Vicepresidente. L’ordinamento repubblicano si chiama presidenziale perché il Presidente ha vasti poteri. La durata di un mandato presidenziale è di quattro anni, più eventualmente altri quattro. Nel caso in cui di morte prematura del Presidente, sale alla carica presidenziale il Vicepresidente. Il Congresso inoltre non può sfiduciare il Presidente. - Il potere giudiziario appartiene alla Corte Suprema, composta da giudici. Il Presidente nomina a vita i membri della Corte. Inoltre, il Presidente non ha il potere di sciogliere la Corte Suprema. Tra il novero dei compiti della Corte Suprema vi è anche quello di essere l’istituzione preposta al controllo della costituzionalità di nuove leggi.

Gli emendamenti del Bill of Rights (1791) La Costituzione viene successivamente corretta per azione della parte repubblicana. I repubblicani riescono a far approvare nel 1791 una serie di dieci emendamenti, il cosiddetto Bill of Rights.

Alcuni emendamenti specificano i diritti dei cittadini. Così ad esempio il primo tutela alcune libertà, come quella di religione, petizione, parola e stampa. L’Emendamento II garantisce ai cittadini statunitensi il diritto di detenere armi. Il riconoscimento dei diritti dei cittadini in sede processuale viene sancito dagli Emendamenti V-VII.

In genere questi emendamenti sono ispirati dalla volontà di limitare l’ingerenza del governo centrale nei confronti dei singoli Stati. In questo senso, connotante l’ideologia repubblicana, la Costituzione assume una sfumatura confederale.

Importanza e attualità dell’Emendamento II

Particolarmente importante poi è l’Emendamento II, il quale recita:

A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed.

Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia ben organizzata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere infranto.

L’importanza di tale emendamento è legata in particolar modo all’attualità. Il contesto storico suggerisce che la sua ratio essendi sia legata ad un possibile nuova invasione inglese, da cui il diritto di detenere armi.

Al giorno d’oggi, essendo questo scenario totalmente anacronistico, il diritto di detenere armi, è messo in discussione. Questa discussione è relativa alla possibilità di limitare la libera compravendita delle armi, visti i frequenti omicidi di massa che funestano la nazione statunitense di frequente. A queste possibili limitazioni si oppone strenuamente la National Rifle Association (NRA).

CREDITI

Testo tratto da: https://www.prometheus-studio.it/filosofia_e_storia/2019/10/09/la-rivoluzione-americana-1776-1781/ di Vito Fabrizio Brugnola con modificazioni e aggiunte

John Trumbull's painting, Declaration of Independence, depicting the five-man drafting committee of the Declaration of Independence presenting their work to the Congress - US Capitol, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=180069

I Sons of Liberty rovesciano il tè nel porto - Di W.D. Cooper - W.D. Cooper. “Boston Tea Party.”, The History of North America. London: E. Newbury, 1789.in book: The History of North America. London: E. Newberry, 1789. Engraving. Plate opposite p. 58.Rare Book and Special Collections Division, Library of Congress (40)(image reference) (image source), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=462709

Benjamin Franklin (1706-1790) , North American printer, publisher, writer, scientist, inventor and statesman 79 years old. - Di Da Joseph Duplessis - http://www.npg.si.edu/exh/brush/ben.htm, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52076

U.S. flag from 14 June 1777 to 1 May 1795 using a circular star pattern, known as the “Betsy Ross flag”. - By DevinCook / Created by jacobolus using Adobe Illustrator, and released into the public domain. - I created this image using historical descriptions (commonly known). Inkscape was used to create the SVG., Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=733590

Eastern North America in 1775, including the Province of Quebec, the Thirteen Colonies on the Atlantic Coast, and the Indian Reserve as defined by the Royal Proclamation of 1763. The border between the red and pink areas represents the 1763 Proclamation line, and the orange area represents Spanish colonial claims. - By Cg-realms; adapted from a scan from the National Atlas of the United States - Adapted from National Atlas of the United States scan uploaded by Kooma using File:Blank US Map.svg as a template, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5666078

Notice of the Stamp Act 1765 in a colonial newspaper - By British Parliment 1765 - Library of Congress, Gwillhickers, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11878391

Pulling Down the Statue of King George III, N.Y.C., depicting American patriots tearing down a statue of King George III in New York City on July 9, 1776, five days after the adoption of the Declaration of Independence. - By William Walcutt - Facebook, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78381364

Patriots tarring and feathering Loyalist John Malcolm depicted in a 1774 painting - By Philip Dawe - John Carter Brown Library, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1002294

King George III depicted in a 1781 portrait - By Johann Heinrich von Hurter/ After Thomas Gainsborough - Royal Collection RCIN 421943, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63968426