Riccardo III (1452-1485) fu re d'Inghilterra dal 1483 al 1485 e rappresenta una delle figure più controverse della storia inglese. Ultimo sovrano della casa di York, il suo breve regno e la sua morte nella Battaglia di Bosworth segnarono la fine della Guerra delle Due Rose e l'inizio della dinastia Tudor. La sua figura è stata resa immortale dalla rappresentazione drammatica di William Shakespeare, che lo descrive come un personaggio machiavellico e tirannico.
Riccardo era il figlio minore di Riccardo Plantageneto, duca di York, e Cecily Neville. Durante la Guerra delle Due Rose, combatté al fianco dei suoi fratelli maggiori, Edoardo e Giorgio. Dopo la morte di suo fratello Edoardo IV nel 1483, Riccardo divenne protettore dei suoi nipoti, Edoardo V e Riccardo, duca di York.Tuttavia, la sua presa del potere fu rapida e controversa. Riccardo fece imprigionare i nipoti nella Torre di Londra, dove scomparvero misteriosamente, e si proclamò re. La legittimità del suo regno fu sempre in discussione, alimentando malcontento e ribellioni.
Il regno di Riccardo III fu breve e caratterizzato da instabilità politica. Tentò di consolidare il suo potere con riforme legali e amministrative, ma la sua posizione rimase precaria. Nel 1485, Enrico Tudor, discendente della casa di Lancaster, invase l'Inghilterra. La decisiva Battaglia di Bosworth vide la sconfitta e la morte di Riccardo III, che segnò la fine della dinastia York.
William Shakespeare contribuì in modo significativo alla percezione popolare di Riccardo III con la sua tragedia omonima. Nella rappresentazione di Shakespeare, Riccardo è ritratto come un malvagio manipolatore, privo di scrupoli e assetato di potere. Questa descrizione, sebbene drammatica, è considerata esagerata e influenzata dalla propaganda Tudor. Il monologo più famoso del dramma, pronunciato da Riccardo all'inizio dell'opera, incarna la sua natura machiavellica e le sue ambizioni. Questo monologo introduce il personaggio di Riccardo e i temi principali del dramma. Riccardo si presenta come un uomo deformato fisicamente e moralmente, determinato a sovvertire la pace e a perseguire il potere con inganno e manipolazione. Shakespeare usa questo monologo per mostrare la profondità della malvagità di Riccardo e la sua consapevolezza del proprio ruolo come antagonista. Questo ritratto complesso ha contribuito a rendere Riccardo III uno dei personaggi più memorabili e studiati della letteratura inglese:
“Now is the winter of our discontent Made glorious summer by this sun of York; And all the clouds that lour'd upon our house In the deep bosom of the ocean buried. Now are our brows bound with victorious wreaths; Our bruised arms hung up for monuments; Our stern alarums changed to merry meetings, Our dreadful marches to delightful measures. Grim-visaged war hath smooth'd his wrinkled front; And now, instead of mounting barded steeds To fright the souls of fearful adversaries, He capers nimbly in a lady's chamber To the lascivious pleasing of a lute. But I, that am not shaped for sportive tricks, Nor made to court an amorous looking-glass; I, that am rudely stamp'd, and want love's majesty To strut before a wanton ambling nymph; I, that am curtail'd of this fair proportion, Cheated of feature by dissembling nature, Deformed, unfinish'd, sent before my time Into this breathing world, scarce half made up, And that so lamely and unfashionable That dogs bark at me as I halt by them; Why, I, in this weak piping time of peace, Have no delight to pass away the time, Unless to spy my shadow in the sun And descant on mine own deformity: And therefore, since I cannot prove a lover, To entertain these fair well-spoken days, I am determined to prove a villain And hate the idle pleasures of these days. Plots have I laid, inductions dangerous, By drunken prophecies, libels and dreams, To set my brother Clarence and the king In deadly hate the one against the other: And if King Edward be as true and just As I am subtle, false and treacherous, This day should Clarence closely be mew'd up, About a prophecy, which says that 'G' Of Edward's heirs the murderer shall be. Dive, thoughts, down to my soul: here Clarence comes.” | “Ora l'inverno del nostro scontento È reso gloriosa estate da questo sole di York; E tutte le nuvole che incombevano sulla nostra casa Nel profondo seno dell'oceano sono sepolte. Ora le nostre fronti sono coperte di ghirlande vittoriose; Le nostre armi contuse appese come monumenti; I nostri allarmi severi cambiati in incontri festosi, Le nostre marce terribili in misure deliziose. La guerra dall'aspetto cupo ha disteso la fronte corrugata; E ora, invece di montare cavalli bardati Per spaventare le anime degli avversari timorosi, Balla agilmente nella camera di una dama Al piacere lussurioso di un liuto. Ma io, che non sono fatto per giuochi festosi, Né creato per contemplare uno specchio amoroso; Io, che sono rudemente stampato e manco della maestà d'amore Per pavoneggiarmi davanti a una ninfa frivola; Io, che sono menomato di questa bella proporzione, Ingannato nelle fattezze da una natura dissimulatrice, Deforme, incompiuto, mandato avanti nel tempo In questo mondo respirante, a malapena mezzo fatto, E così miseramente e goffamente Che i cani abbaiano contro di me mentre zoppico; Perché io, in questo debole tempo di pace, Non ho piacere di passare il tempo, Se non per spiare la mia ombra al sole E discorrere sulla mia deformità: E quindi, poiché non posso provare ad essere un amante, Per intrattenere questi giorni ben parlati, Sono determinato a diventare un malvagio E odiare i piaceri oziosi di questi giorni. Ho ordito complotti, induzioni pericolose, Con profezie ubriache, libelli e sogni, Per mettere mio fratello Clarence e il re In odio mortale l'uno contro l'altro: E se il re Edoardo è così vero e giusto Come io sono sottile, falso e traditore, Oggi Clarence dovrebbe essere rinchiuso, Per una profezia, che dice che 'G' Degli eredi di Edoardo sarà l'assassino. Tuffati, pensieri, giù nella mia anima: ecco che arriva Clarence.” |
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