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Carlo VI e la Guerra dei Cent'anni

La figura di Carlo VI, re di Francia dal 1380 al 1422, è indissolubilmente legata alla Guerra dei Cent'anni, il lungo conflitto tra Francia e Inghilterra che ha segnato profondamente la storia europea del XIV e XV secolo.

Carlo VI di Francia, dettaglio di una miniatura del codice Demandes à Charles VI, 1409 circa

L'ascesa al trono e i primi anni di regno

Carlo VI, nato nel 1368, salì al trono francese all'età di 11 anni, dopo la morte di suo padre Carlo V. Inizialmente, il potere fu esercitato dai suoi quattro zii, i duchi di Borgogna, Berry, Anjou e Borbone, che agirono come reggenti. Questi anni furono caratterizzati da un governo oligarchico che suscitò il malcontento tra la popolazione a causa delle tasse elevate e delle politiche impopolari.

L'epoca delle follie

Uno degli aspetti più drammatici del regno di Carlo VI furono i suoi episodi di follia, che iniziarono nel 1392. Questi momenti di instabilità mentale resero il re incapace di governare efficacemente, lasciando la Francia vulnerabile a conflitti interni ed esterni. Le sue crisi si manifestavano in vari modi, tra cui il rifiuto di riconoscere i suoi familiari e i consiglieri, eccessi di paranoia e violente esplosioni di rabbia. Questo stato di salute precario peggiorò ulteriormente la situazione politica del regno.

Le lotte di potere interne

Le condizioni mentali di Carlo VI innescarono una feroce lotta per il potere tra i nobili francesi. I principali contendenti erano i duchi di Borgogna e di Orléans, i quali si disputarono il controllo della reggenza. Questo conflitto interno, noto come la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni, indebolì la Francia e contribuì alla frammentazione del regno. Il duca di Borgogna, Filippo l'Ardito, e successivamente suo figlio Giovanni Senza Paura, sfruttarono le debolezze del re per espandere la loro influenza. Dall'altra parte, Luigi di Valois, duca di Orléans e fratello del re, cercò di contrastare l'influenza borgognona. Questo scontro culminò nell'assassinio del duca di Orléans nel 1407, ordinato da Giovanni Senza Paura, che intensificò ulteriormente le tensioni tra le fazioni.

La ripresa della Guerra dei 𝙲𝚎𝚗𝚝'𝚊𝚗𝚗𝚒

Nel contesto di questa instabilità interna, l'Inghilterra vide un'opportunità per riprendere le ostilità e rafforzare la propria posizione in Francia. Enrico V d'Inghilterra invase la Francia nel 1415, ottenendo una vittoria decisiva nella battaglia di Azincourt. Questo scontro, uno dei più famosi della Guerra dei Cent'anni, segnò una grave sconfitta per i francesi e dimostrò la superiorità tattica degli inglesi. La situazione peggiorò ulteriormente con il Trattato di Troyes del 1420, stipulato tra Enrico V e Isabella di Baviera, moglie di Carlo VI. Il trattato prevedeva che, alla morte di Carlo VI, la corona francese sarebbe passata a Enrico V e ai suoi eredi, escludendo così il delfino Carlo, legittimo erede al trono. Questo accordo fu una delle conseguenze dirette della debolezza politica e mentale di Carlo VI e del caos interno al regno. La resistenza francese e Giovanna d'Arco. Nonostante le gravi difficoltà, la resistenza francese non si spense. Il delfino Carlo, futuro Carlo VII, rifiutò il Trattato di Troyes e continuò a opporsi agli inglesi. La svolta nella guerra arrivò con l'apparizione di Giovanna d'Arco nel 1429. La giovane contadina, convinta di essere guidata da visioni divine, riuscì a infondere nuovo spirito nelle truppe francesi e ottenne una serie di vittorie decisive. Giovanna d'Arco fu fondamentale nella liberazione di Orléans e nella successiva incoronazione di Carlo VII a Reims. Il suo intervento non solo cambiò le sorti della guerra, ma anche il morale dei francesi, consolidando la legittimità di Carlo VII come re di Francia. Tuttavia, la sua cattura e il successivo processo e condanna da parte degli inglesi e dei loro alleati borgognoni mostrarono ancora una volta le complesse dinamiche di potere in gioco.

La fine del regno e l'eredità di Carlo VI

Carlo VI morì nel 1422, segnando la fine di un regno turbolento e tragico. Il suo regno fu caratterizzato da una profonda instabilità politica e da una Francia divisa tra fazioni rivali e minacciata da un nemico esterno potente. Nonostante le sue debolezze, la Francia riuscì a resistere grazie alla determinazione di figure come il delfino Carlo e Giovanna d'Arco.

volume_1/guerracentanni/approfondimento_-_carlo_vi.txt · Ultima modifica: 2024/06/10 17:41 da luca