La Chiesa è stata un'importante promotrice della cultura religiosa. Dopo aver rinunciato al sapere mondano in seguito al Concilio di Trento, la Chiesa Cattolica si è impegnata a diffondere la religione e a moderare le influenze profane, utilizzando l'istituzione della Santa Inquisizione. Essenzialmente, la Chiesa Cattolica ha cercato di purificare le tematiche pagane del primo Cinquecento per avviare un umanesimo cristiano, i cui centri di diffusione erano i collegi gesuiti e le predicazioni popolari dell'epoca. Pertanto, la cultura cattolica non è solo repressione, come spesso rappresentata, ma anche proposta per un rinnovamento del sapere in chiave cristiana: protegge la scienza (purché in armonia con le scritture), promuove l'arte per la maggior gloria di Dio (Palestrina nella musica, Bernini e Borromini nelle arti figurative e architettoniche) e valorizza la poesia come strumento moralizzatore (il circolo classicista di papa Urbano VIII
In seguito alle decisioni del Concilio, l'arte figurativa del periodo barocco fu orientata a sostenere e diffondere l'ortodossia cattolica in risposta alla sfida protestante. Questo periodo di profondo rinnovamento vide una rottura con i canoni figurativi del Rinascimento: gli affreschi raffiguranti scene dai vangeli apocrifi furono eliminati, e quelli considerati indecenti o pagani, come il Giudizio Universale di Michelangelo, furono modificati aggiungendo drappeggi per coprire le nudità. L'arte doveva tornare a comunicare con gli analfabeti, glorificare Dio e i suoi santi attraverso soggetti specifici, come la Madonna, la cui venerazione era respinta dai protestanti.
In campo architettonico, esempi come la chiesa del Gesù a Roma, opera del Vignola, e le opere di Bernini, dimostrano come l'arte divenne un mezzo di propaganda della Controriforma. La chiesa del Gesù, con la sua pianta latina e le cappelle laterali dedicate ai temi della Controriforma, esalta i santi e i sacramenti, e la devozione al Sacro Cuore di Gesù. La volta affrescata rappresenta il trionfo di Cristo, circondato dai dottori della Chiesa, simbolo dell'ortodossia cattolica. Bernini, con opere come la Cathedra Petri nella Basilica Vaticana e l'Estasi di Santa Teresa d'Avila, rappresenta l'esaltazione del potere papale e il misticismo della Controriforma.
La musica polifonica del Quattrocento sembrava distaccata dalle esigenze liturgiche, che richiedevano un messaggio chiaro e comprensibile. Si cercò quindi di purificare la polifonia dalle influenze profane affinché la musica tornasse a servire Dio. Il Concilio di Trento, con il Decretum de observandis et evitandis in celebratione Missarum (1562), sancì la necessità di eliminare dalle chiese musiche e comportamenti secolari, per mantenere la sacralità dei luoghi di culto.
Giovanni Pierluigi da Palestrina, affrontando l'ala più intransigente del Concilio che voleva eliminare la musica dalle liturgie, presentò la Missa Papae Marcelli per dimostrare che il contrappunto e la polifonia potevano conformarsi alle dottrine della Controriforma. Questo portò all'approvazione della polifonia, che venne affiancata al canto gregoriano, con Palestrina celebrato come salvatore della musica polifonica e fondatore della cappella sacra romana. La polifonia doveva rispettare alcuni principi: essere in latino, non parodiare musiche secolari, essere semplice per non soffocare il testo, eseguita a cappella (tranne l'organo), e con una dignità espressiva che evitasse eccessi stilistici.